Il dio dei boschi – di Liz Moore

Ho appena terminato la lettura di un thriller dell’autrice americana Liz Moore dal titolo “Il Dio dei boschi”, pubblicato nel luglio del 2024 dall’editore Riverhead Books e portato in Italia da NN Editore. L’autrice nasce a Boston nel 1983, il primo romanzo “The words of Every Song” appare nel 2007, frutto della sua esperienza di musicista. Il riconoscimento per la sua opera arriva dall’Hunter College dove ottiene l’MFA (Master of Fine Arts) in narrativa. Seguono altri romanzi “Heft”, “The Unseen World” e racconti apparsi nelle riviste ‘Tin House’, ‘The New York Times’ e ‘Narrative Magazine’. “The God of the Woods” (il Dio dei boschi), tradotto in 28 paesi, è il suo quinto romanzo, che arriva dopo diversi riconoscimenti anche internazionali come ‘International IMPAC Dublin Literary Award’ e il ‘Rome Prize in Literature’. I diritti di “The Unseen World” e “The God of the Woods” sono stati opzionati dalla Sony Pictures Television per una prossima produzione.
La narrazione è imperniata su due eventi che sconvolgono la vita di una famiglia ed in particolare di Alice, moglie del rampollo della ricca famiglia Van Laar, che vede scomparire a distanza di 14 anni, in situazioni analoghe, i due figli: Bear di 8 anni e la figlia adolescente Barbara. Le indagini si svolgono in una piccola comunità montana sulle Adirondack, prima con l’aiuto delle guide e della popolazione del luogo e successivamente coinvolgendo la polizia. La gente del posto si pone molte domande sulle scelte dei patriarchi della ricca famiglia in merito al coordinamento delle attività di ricerca nel caso della scomparsa di Bear, come anche gli investigatori che 14 anni dopo si ritrovano a gestire la ricerca della figlia Barbara. Nel 1975 una giovane investigatrice di origini polacche raccoglie più testimonianze possibili per capire la personalità di Barbara, l’adolescente scomparsa, ed inizia a riunire le dichiarazioni sulle conflittuali dinamiche relazionali della stessa con i membri della famiglia. La madre, Alice, è succube del marito anaffettivo e ossessionato dal convenzionale perbenismo sociale su cui si fonda la fiducia dei clienti della banca di famiglia. La gestione della tenuta e del campo estivo organizzato nel mese di agosto è affidata a T.J. Hewitt, ragazza cresciuta nei boschi ed educata dal padre Vic al quale in precedenza era affidata la conduzione della proprietà dei banchieri Van Laar.
La lettura risulta scorrevole grazie ad un lessico preciso ma non ricercato ed una sintassi lineare che trasmette, in ogni pagina, gli stati d’animo dei personaggi coinvolti nelle vicende narrative. Il racconto si articola su due linee temporali parallele il 1961 ed il 1975 in coincidenza con la scomparsa dei due figli di Alice e l’autrice gestisce magistralmente il succedersi degli avvenimenti in maniera da tenere alta la suspense della storia e nutrire la curiosità del lettore ad ogni capitolo. I comportamenti dei protagonisti, fondamentali per la comprensione dell’epilogo del romanzo, sono mostrati attraverso l’uso dei dialoghi alternati in misura opportuna con la narrazione degli avvenimenti.